Guida al Lyocell: tutto quello che devi sapere

Introduzione

Nella famiglia della Viscosa, il Lyocell (alcuni lo conosceranno come Tencel) si differenzia per la sua caratteristica di essere a minor impatto ambientale. Si tratta di una fibra tessile di matrice naturale che viene lavorata artificialmente a partire dalla cellulosa dell’eucalipto, pianta nota per i suoi benefici sulla salute, innanzitutto per l’apparato respiratorio. Tuttavia, la produzione può derivare dalla cellulosa di altre piante. Di seguito cercheremo di analizzarlo meglio.

La produzione del Lyocell

Eucalipto, quercia e betulla sono alcuni esempi di piante da cui viene estratta la cellulosa dal legno per dare inizio alla lavorazione di questo tessuto.

Fonte: Pinterest

L’estratto di cellulosa viene successivamente disciolta in un solvente di tipo non tossico, per poi essere passata in una filiera, la quale permette alle fibre di solidificarsi a contatto con l’aria. Il solvente utilizzato per disciogliere quanto preso dal legno può essere riutilizzato nella produzione successiva, rendendo la lavorazione del Lyocell a ciclo chiuso. Questa particolarità costituisce uno dei motivi per cui questo materiale ha meno impatto ambientale.
Infine, le fibre ricavate possono essere lavorate al fine di avere come risultato varie finiture di tessuto. Per esempio il Lyocell microfibra si caratterizza per essere molto fine.

Le caratteristiche del Lyocell

Fonte: Pinterest

La versatilità del Lyocell è nota a molti e il suo utilizzo è disparato: dalla sua introduzione a fine degli anni Ottanta ha preso parte alla produzione di abbigliamento e di arredamento d’interni (le lenzuola, per esempio), grazie alla sua resistenza, alla sua traspirabilità e al comfort che dona. Infatti, costituisce in altrettanto modo un tessuto morbido e durevole, elastico e versatile.

Inoltre, sono stati appurati i suoi caratteri igienici, dati anche dalla sua capacità di assorbimento dell’umidità. Questa ultima caratteristica porta all’uso del Lyocell per la produzione della biancheria e dell’abbigliamento sportivo.
 Ma non solo: il Tencel viene utilizzato nell’ambito industriale per la realizzazione dei nastri trasportatori o, ancora, per i prodotti di medicazione.

Il Lyocell e gli altri tessuti

Come abbiamo accennato all’inizio, il tessuto preso in analisi fa parte della famiglia della Viscosa: tuttavia, seppur simili per la loro origine da fibre vegetali e per il loro utilizzo, si differenziano poiché la seconda necessita un maggiore uso di prodotti chimici per la sua produzione, rendendola meno traspirante e meno assorbente rispetto al Tencel.

Ancora, il Lyocell si propone come come una valida alternativa al Poliestere: seppur questo ultimo sia più accessibile a livello di costo, non lo è per quanto riguarda il suo impatto sull’ambiente. Inoltre è meno traspirante e assorbe minore umidità rispetto al primo.

Infine, il Cotone convenzionale è meno sostenibile del Tencel, seppur il Cotone biologico si pone sullo stesso piano. È inoltre da considerare che il cotone essendo una fibra naturale è la miglior scelta, ma viene surclassato dal Lyocell in termini di durabilità e resistenza. Questo ultimo risulta, ancora, più assorbente e di conseguenza più igienico rispetto all’altro tessuto: il cotone, tuttavia, rimane morbido, traspirante e ipoallergenico.

Conclusione

Si può quindi concludere affermando come il Lyocell è un’ottima soluzione: sia se si considera la sua ecosostenibilità, attraverso il suo processo di produzione a ciclo chiuso, sia per le sue caratteristiche. Traspirabilità, resistenza e durabilità sono alcuni caratteri visti, che evidenziano come il suo utilizzo nell’abbigliamento possano essere un’efficace soluzione in termini di igiene e di tolleranza sulla pelle.

Conoscevi questo tessuto? Ti sorprende che questa fibra lavorata artificialmente possa essere anche sostenibile?

Domenica riparleremo del Lyocell per sapere come prendersene adeguatamente cura. Nel mentre ti aspettiamo nei commenti!

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