Guida all’Abaca: tutto quello che devi sapere

Introduzione

L’Abaca, conosciuta anche come canapa di Manila, è una fibra naturale ricavata dalle foglie di una varietà di banano (Musa textilis). Si tratta di un materiale straordinariamente resistente e biodegradabile, impiegato da secoli per corde, tessuti tecnici e articoli artigianali.

Negli ultimi anni, grazie all’interesse crescente per materiali naturali e sostenibili, l’Abaca ha iniziato a trovare spazio anche nell’industria della moda e dell’abbigliamento, dove viene talvolta utilizzata in miscele con lino, cotone o altre fibre vegetali.

Scopriamo di più!

La storia dell’Abaca

L’Abaca è una fibra con radici antiche. Le popolazioni filippine la lavoravano già secoli fa per realizzare corde, reti da pesca e tessuti robusti. Nel XVI secolo, durante la colonizzazione spagnola, divenne una delle principali esportazioni delle Filippine, tanto da essere soprannominata “oro filippino”.

Fonte: Wikimedia commons
Fonte: Wikimedia commons

Nel XIX secolo la fibra conquistò i mercati europei e americani, grazie alla sua straordinaria resistenza alla salsedine, che la rese ideale per la marineria e la navigazione a vela. Oggi, pur rimanendo un prodotto di nicchia, l’Abaca è tornata d’interesse in chiave eco-fashion e viene sperimentata da marchi attenti alla sostenibilità e alle fibre naturali.

L’uso dell’Abaca e le sue caratteristiche

L’Abaca è una fibra lunga, elastica e molto resistente alla trazione, qualità che la rendono perfetta per numerose applicazioni!

Fonte: Wikimedia commons

Tra gli usi principali, si vede l’Abaca nella realizzazione di:

  • tessuti tecnici e industriali, come corde, tappeti, tele e carta di alta qualità.
  • Design e artigianato: borse, cappelli, oggetti d’arredo e accessori intrecciati;
  • abbigliamento sostenibile, in mischia con lino, cotone o seta per capi leggeri e traspiranti, con un aspetto rustico ma raffinato.

Per quanto riguarda le caratteristiche, risaltano:

  • alta resistenza e lunga durata;
  • fibra naturale e biodegradabile;
  • ottima traspirabilità e sensazione fresca sulla pelle;
  • aspetto grezzo e naturale, molto apprezzato nel design contemporaneo.

Differenza tra Abaca e Lino

Sebbene visivamente simili, l’Abaca e il lino presentano alcune differenze significative:

1. Origine

L’Abaca deriva dalle foglie della Musa textilis (pianta del banano), mentre il lino dalla pianta omonima (Linum usitatissimum).

2. Aspetto

L’Abaca è più lucida e rigida rispetto al lino che è più opaca e morbida.

3. Tatto

Al tocco, l’Abaca risulta più ruvida e ‘asciutta’, mentre il lino più liscio e flessibile.

4. Utilizzo principale

Se l’Abaca viene utilizzata principalmente per corde, borse, cappelli e tessuti misti, il lino è presente maggiormente nell’abbigliamento e nei tessuti per la casa.

5. Sostenibilità.

L’Abaca è 100% biodegradabile! Inoltre ha una coltivazione a basso impatto. Il lino, seppur naturale e durevole, richiede una maggiore quantità di acqua.

6. Resistenza

Ha una forte resistenza alla trazione e all’umidità dell’Abaca; la resistenza del lino è ottima, ma meno tenace in ambienti umidi.

Fonte: Wikimedia commons

Conclusione

L’Abaca è una fibra antica che guarda al futuro: naturale, resistente e sorprendentemente versatile. Anche se meno diffusa del lino, sta trovando spazio nel mondo della moda sostenibile grazie alla sua personalità materica e autentica.

Eri a conoscenza dell’esistenza di una tipologia di banano da cui si poteva filare tessuti?

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